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UN RICORDO DI EZIO SGRO’ |
La ricordo con grande simpatia, come se fosse stato ieri, la famiglia di Ezio composta dal padre, dalla madre e dalla sorella Anna Maria. Venivano regolarmente in macchina da Reggio Calabria a farci visita a Bianco e passavano delle giornate intere a casa mia. Ezio mi passava solo pochi anni, ma io ero ancora un adolescente e lui un giovanottino con una divorante passione per gli scacchi e non perdeva occasione per giocare col suo mentore, Paolo Musolino. Mentre Ezio si cimentava in lunghe ed interminabili partite di scacchi, suo padre, uomo mite e taciturno, se ne stava assorto e pensoso in disparte, mentre, sua madre e Anna Maria, si lanciavano in lunghe e, a giudicare dal tono, piacevoli conversazioni con mia madre e mia sorella Giovanna. Non era importante vincere, perché Ezio, una volta terminata la partita di scacchi, con la sua perenne sete di apprendere, studiava con mio padre le mosse della partita appena finita. Si sprofondavano in lunghe analisi, valutavano le strategie, le combinazioni vincenti, le mosse mancate alle quali non avevano pensato prima. I cavalli, le pedine, le torri, gli alfieri, i re e le regine sembravano danzare instancabilmente. I pezzi venivano messi e rimessi sulla scacchiera, ripartendo, ogni volta, dalla stessa posizione dalla quale aveva preso inizio l’analisi della partita. Amava discutere con mio padre anche dell’interesse di alcuni libri di scacchi che aveva scovato in qualche libreria o che aveva ritirato appositamente e sui quali aveva studiato le aperture. Negli sguardi, nei gesti e nelle parole sempre misurate di Ezio, affioravano il garbo, la pacatezza, il rispettoso ossequio e l’affetto, ricambiato, per il vecchio maestro. Già da allora si intuiva la sua finezza d’animo, il talento, l’indole buona e l’elevata statura intellettuale. Poi il mio soggiorno decennale a Parigi per impegni professionali mi aveva fatto perdere di vista Ezio Sgrò e la sua famiglia. L’occasione del torneo del 1° Memorial Scacchistico Paolo Musolino mi aveva spinto a contattare i giocatori che avevano conosciuto mio padre. Mi ricordavo molto bene di quel giovane di Reggio appassionato di scacchi che mio padre apprezzava tanto e verso cui aveva sempre avuto parole di lodi per il talento scacchistico e la bontà d’animo. Ma dopo quasi trent’anni il suo nome era caduto nell’oblio. Mio fratello Rocco mi ricordò il suo nome, Ezio Sgrò, che trovai puntualmente sull’elenco telefonico di Reggio Calabria. La sera seguente lo chiamai, si ricordò subito di me e del suo maestro di scacchi e, abbandonando la sua flemma caratteriale, rievocammo con nostalgia i vecchi tempi e facemmo una rivisitazione dei nostri rispettivi trascorsi riservando ampio spazio alla vita professionale ed affettiva. Da allora prese inizio un’intenso rapporto di collaborazione comunicando per telefono e per mail. Mi fu di grande aiuto per ritrovare informazioni scacchistiche su mio padre e per l’organizzazione del primo torneo scacchistico in sua memoria che ebbe luogo a Bianco il 9 di agosto 2007. Tra l’altro, parlando di Paolo, mi aveva scritto :“ Il suo stile di gioco era brillante e combinativo basato su di un calcolo profondo, è da lui che io ho preso il mio stile di gioco e alcuni fondamenti del gioco posizionale”; ed ancora: “nel 70 nel torneo di Bari tuo padre si è incontrato con Porreca de visu, dopo aver giocato per anni per corrispondenza senza mai vedersi in volto ! ”. In effetti Paolo si era classificato due volte secondo nel campionato italiano per corrispondenza dietro il vicecampione del mondo e fuoriclasse Giorgio Porreca di cui aveva avuto grandissima considerazione e rispetto. Poi arrivò puntualmente il torneo di scacchi del 9 agosto del 2007, il primo Memorial Scacchistico. Organizzato in un breve lasso di tempo, era stato promosso da Carlo Liistro del circolo scacchistico di Catanzaro che aveva voluto, come egli stesso scrisse, “squarciare il velo dell’oblio che era prematuramente ed ingiustamente caduto sullo scacchista Paolo Musolino”. E fu proprio in quell’occasione che ebbi modo di riabbracciare Ezio dopo tanto tempo; parlammo ancora dei tempi che furono, di mio padre, che ricordava con tanto affetto e delle partite che aveva giocato con lui. Era un po cambiato, non era piu il giovanottino degli anni verdi, ma i suoi tratti e soprattutto il suo sguardo, dolce e mite, erano rimasti sempre gli stessi. Lo ricordo ancora al torneo di Bianco intento a giocare a scacchi e, nelle pause, girare tra i tavoli dei suoi amici per salutarli col suo bonario sorriso. Volutamente, quasi come un segno di gioia per l’amico ritrovato e per ricordarlo meglio, gli feci diverse foto che compaiono, e vi resteranno a perenne testimonianza, sul sito www.memorialmusolino.com. Finito il torneo di scacchi del Memorial, ci congedammo con il proposito di restare in contatto e di rivederci, in ogni caso, in agosto a Bianco per il 2° Memorial 2008. Poi, inaspettata, una mattina mi giunse la “mail” del figlio Valerio: “sono il figlio di Ezio..sono entrato recentemente nella casella e-mail di mio padre...e purtroppo sto per darti una bruttissima notizia..recentemente in data 1° febbraio mio padre è stato colto da un improvviso malore e ci ha lasciati...volevo che tu lo sapessi data la vostra amicizia”. Fu un vero e proprio colpo, non riuscivo proprio a crederci, me lo ricordavo ancora bene Ezio, mi sembrava di averlo incontrato ancora ieri, vivo e vegeto, a Bianco. Leggevo e rileggevo la missiva sperando in qualche errore, poi mi arresi sbigottito all’evidenza. Risposi al figlio Valerio d’istinto con l’animo triste e gonfio di commozione:”Caro Valerio- La cosa mi addolora dal profondo del cuore. Un senso di profondo cordoglio mi ha pervaso e rattristato. Ho ancora vivo la sua bella e pacata figura seduta a giocare durante la manifestazioen scacchistica a Bianco dell’agosto 2007 per ricordare mio padre Paolo col quale aveva tanto giocato a scacchi durante la sua giovinezza. Ti prego di portare il senso del mio profondo cordoglio a tua madre. Vorrei ricordare Ezio nel corso della seconda edizione del Memorial Paolo Musolino che si dovrebbe tenere a Bianco nel mese di agosto 2008. Avevamo infatti deciso di commemorare mio padre, oltre che come scacchista, anche come uomo di profonda ed incrollabile fede cristiana che, vivendo l’insegnamento scolastico come una missione, si era impegnato soprattutto a contrastare la dispersione scolastica figlia della povertà. Per questo avevamo donato tre borse di studio a bambini meritevoli e bisognosi delle scuole elementari della Locride, che poi, grazie a donazioni provenienti da altri privati cittadini ed imprenditori, erano lievitate a venticinque. Il 10 agosto 2008, il giorno del 2° Memorial Scacchistico, incontrai a Bianco il figlio di Ezio, Valerio, un ragazzo serio e compito, rividi Anna Maria che abbracciai con trasporto e la figlia di Ezio con in braccio il figlioletto, tanto bello che sulle prime lo avevo scambiato per una bambina. Mi venne d’impulso, misi la mano in tasca, presi una medaglia di scacchi con l’effige di mio padre e la diedi al nipotino di Ezio come segno di affetto per lui e la sua discendenza pronunciando l’augurio che possa diventare bravo come suo nonno. Non avevo valutato la portata del gesto, ma notai un moto di profonda commozione balenare sullo sguardo triste di Anna Maria e della madre, mentre il piccolo, aggrappandosi al suo collo, sembrava chiederle il perchè di quel dono inaspettato. E puntualmente la sera del 10 agosto 2008, a Bianco, durante la cerimonia di premiazione dei vincitori del torneo di scacchi e di consegna delle 25 borse di studio, la speaker annunciava ad alta voce: “- BORSA DI STUDIO, donata dalla Famiglia Musolino, intitolata a EZIO SGRO’, insegnante e giocatore di scacchi che, da giovane, veniva appositamente da Reggio Calabria per giocare a Bianco con Paolo Musolino. E’ venuto a mancare qualche mese dopo aver partecipato al 1° Memorial. Vincitore: Giorgi Francesco della 5a Classe dell’Istituto Comprensivo San Luca. Proponente: insegnante Agresta Maria Wilma. Consegna il premio, il viceprefetto di Reggio Calabria dr Covato, in rappresentanza del Prefetto sua Eccellenza Dott. Francesco Antonio Musolino”. Un groppo in gola di emozione è salito tra tutti quelli che, come me, lo avevano conosciuto ed apprezzato. Addio Ezio, non ti dimenticheremo.
Il Presidente: Antonino Musolino
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